Contemporanea: Coco Cano e Pier Renzo Ponzo


Opere e installazioni dell'artista uruguaiano Coco Cano verranno ospitate nelle sedi cheraschesi dei concerti del Festival, in una sorta di “atelier a cielo aperto” dentro il quale sarà possibile trovare, senza soluzione di continuità, suoni, colori e immagini.
Venerdì 18 luglio, alle ore 17 in apertura del Festival, Coco Cano sarà inoltre chiamato a esporre in Cherasco, nella galleria "evvivanoè esposizioni d'arte", le sue “Ventanas” (finestre), innovativi multipli d’arte «attraverso cui guardare pezzi di mondo, frammenti di cose, di sogni, di vita».
Nell’occasione l'artista presenterà anche il suo nuovo catalogo dal titolo “identidades", che racchiude i lavori del triennio 2006-2008.
La
mostra personale "Ventanas", a ingresso gratuito, resterà quindi visitabile fino al 27 luglio dal mercoledì alla domenica con orario 16-19.
Coco Cano, nato a Montevideo (Uruguay) nel 1952 da una famiglia di musicisti, ha frequentato l'Accademia Nazionale di Belle Arti dell'Uruguay, dando poi vita al laboratorio sperimentale “Taller Tacuabè”.
A 21 anni ha lasciato la sua terra natale, per trasferirsi prima a Buenos Aires (Argentina) poi in diverse città d'Europa, assorbendo arte e cultura del vecchio continente. Dal 1979 si è stabilito in Piemonte, concentrando la sua espressività artistica principalmente nelle arti visive e nel design. Ha all’attivo mostre in tutto il mondo; le sue opere fanno parte di importanti collezioni pubbliche e private.
"evvivanoè esposizioni d'arte" rappresenta in esclusiva Coco Cano per la Provincia di Cuneo.


Pier Renzo Ponzo, 46 anni, poliedrica personalità musicale, lavora con Actis Dato Quartet, Gianmaria Testa e Trelilu. Si è esibito quasi ovunque, dal Canada al Giappone, dalla Nuova Zelanda al Sud Africa, Parigi, Roma, New York, Berlino, Amsterdam, Madrid, Atene, Vienna, Tunisi, Rabat, Stoccolma, Helsinki, Addis Abeba, Chicago, Torino, Cuneo e… Carrù, paese alle porte delle Langhe, in Piemonte, dove oggi vive, pensa e suona.
Al Festival presenta, in anteprima, la sua opera "50 Novelle per Pianoforte". «Cinquanta Novelle, condensate in altrettante "istantanee" rappresentate dai titoli dei brani. Che sono suono. Novelle musicali, dunque? In qualche modo sì, così come in letteratura la novella rappresenta una forma più leggera che non il romanzo, anche in questa raccolta si vuole preservare la stessa leggerezza. È musica pensata, in prima battuta, a scopo didattico, per "distrarre", con spartiti leggibili anche a prima vista, studenti di diverso livello, nella pause tra Bach e Chopin. Ma si può tuttavia scavare un po’ più a fondo in queste paginette, ed affrontarle con lo stesso spirito riservato a grandi pagine, proprio come nella letteratura. Si scoprirà una musica che ricollega passati e presenti, senza presunzione né arroganza; che si manifesta, semplicemente. Narrandoci una nuova storia».